Tra i nuovi dischi da ascoltare e la riparazione del CA-1000, sto leggendo la discussione di mrttg sul 2A3 DC: lo faccio non per interesse pratico nell'ampli, ma per i frequenti accenni sulla teoria che trovo.
Vabbe', seguendo i rimandi ad altri progetti/thread mi sono imbattuto nella classe A2...
Che è? Cioè, quando uno prende dal web le curve di un triodo, la 2A3 di mrttg o la 801 di gluca, e immagina sopra la retta del carico, quando è in classe A e quando è in classe A2? (che poi non capisco: giocando con la DL103 ed il trasformatore avevo visto che il carico visto dalla testina cambiava a seconda da cosa era collegato al secondario, 47 o 100 kohm, per cui mi puzza pure immaginare una "retta" di carico)
Ma che è la classe A2?
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Re: Ma che è la classe A2?
E' in classe A quando lo swing positivo della tensione di griglia non supera lo zero Volt, quando la griglia diventa positiva rispetto al catodo, la stessa inizia ad assorbire corrente, dato che si comporta alla stregua di un anodo (positivo rispetto al catodo), in questo caso si parla di classe A2. A parte la dissipazione complessiva del tubo, bisogna considerare anche la corrente assorbita dalla griglia e dimensionare di conseguenza lo stadio precedente.kittle001 ha scritto:Tra i nuovi dischi da ascoltare e la riparazione del CA-1000, sto leggendo la discussione di mrttg sul 2A3 DC: lo faccio non per interesse pratico nell'ampli, ma per i frequenti accenni sulla teoria che trovo.
Vabbe', seguendo i rimandi ad altri progetti/thread mi sono imbattuto nella classe A2...
Che è? Cioè, quando uno prende dal web le curve di un triodo, la 2A3 di mrttg o la 801 di gluca, e immagina sopra la retta del carico, quando è in classe A e quando è in classe A2? (che poi non capisco: giocando con la DL103 ed il trasformatore avevo visto che il carico visto dalla testina cambiava a seconda da cosa era collegato al secondario, 47 o 100 kohm, per cui mi puzza pure immaginare una "retta" di carico)
https://www.tubecad.com/2016/12/blog0365.htm
Gli accoppiamenti a trasformatore sono una cosa a parte, poichè la retta è data dal carico al secondario riflesso sul primario in base al rapporto spire e, come giustamente hai notato, il primario "vede" un carico diverso a seconda del valore con cui carichi il secondario
Filippo
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Re: Ma che è la classe A2?
audiofanatic ha scritto:E' in classe A quando lo swing positivo della tensione di griglia non supera lo zero Volt, quando la griglia diventa positiva rispetto al catodo, la stessa inizia ad assorbire corrente, dato che si comporta alla stregua di un anodo (positivo rispetto al catodo), in questo caso si parla di classe A2.
Quindi questa A2 non è un affare dello stadio di uscita, di come scegli il tubo 2A3 o 801, il suo punto a riposo ed il suo carico, ma dello stadio precedente.
Ciao, Marco
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Re: Ma che è la classe A2?
no-no, è "affare" dello stadio di uscita eccome!kittle001 ha scritto: Quindi questa A2 non è un affare dello stadio di uscita, di come scegli il tubo 2A3 o 801, il suo punto a riposo ed il suo carico, ma dello stadio precedente.
Dipende per l'appunto dal punto di lavoro scelto. Considera che la "vera" classe A2 "pura" prevede un funzionamento con Vgk a riposo pari a zero, o addirittura positiva!
Le necessarie caratteristiche dello stadio pilota sono solo una conseguenza.
N.B.: non tutti i tubi possono lavorare in A2. Alcuni furono progettati specificatamente per farlo, e possono essere sfruttati appieno solo in quel modo. Altri al contrario non possono essere utilizzati in quel modo, pena la distruzione della griglia. La maggior parte possono essere "spinti" in A2 solo marginalmente, per brevi picchi e senza esagerare.
Per quel che ci interessa (audio) la A2 è molto poco interessante. Dato il brusco cambiamento di impedenza cui va soggetta la griglia controllo nella transizione (quando Vgk da negativa si avvicina allo zero), ed anche i notevoli (e repentini) mutamenti che subiscono le curve caratteristiche dei tubi tra la regione con Vgk<0 e quella con Vgk>0, per quanto "robusto" possa essere lo stadio pilota la transizione in A2 comporta livelli di distorsione molto elevati.
Di fatto, al più può essere sfruttata per ottenere un po' più di "headroom" nei picchi più intensi, in luogo di un clipping "duro".
Ciao, Paolo.
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Re: Ma che è la classe A2?
UnixMan ha scritto:no-no, è "affare" dello stadio di uscita eccome!
Che però visto l'accoppiamento a trasformatore agli altoparlanti dipende dagli altoparlanti (carico riflesso)... che casino!
Come si fa allora a disegnare un amplificatore che vada bene con qualsiasi altoparlante?
UnixMan ha scritto:Dipende per l'appunto dal punto di lavoro scelto. Considera che la "vera" classe A2 "pura" prevede un funzionamento con Vgk a riposo pari a zero, o addirittura positiva!
E la retta che passa per il punto a riposo come si disegna? Cioè, se uno dice questa 2A3 ha un carico di 2.5k, quanto pendente è la retta (che non è una retta)?
UnixMan ha scritto:La maggior parte possono essere "spinti" in A2 solo marginalmente, per brevi picchi e senza esagerare.
Quindi questa maggior parte in definitiva dipende esclusivamente o quasi dallo stadio precedente: no?
Come può il clipping essere meno duro "...Dato il brusco cambiamento di impedenza cui va soggetta la griglia controllo nella transizione (quando Vgk da negativa si avvicina allo zero), ed anche i notevoli (e repentini) mutamenti che subiscono le curve caratteristiche dei tubi tra la regione con Vgk<0 e quella con Vgk>0..." ?UnixMan ha scritto:Di fatto, al più può essere sfruttata per ottenere un po' più di "headroom" nei picchi più intensi, in luogo di un clipping "duro".
beat2001 ha scritto:W la classe A pura !!!
W gli amplificatori a transistor, senza trasformatori e carichi riflessi!
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Re: Ma che è la classe A2?
kittle001 ha scritto: E la retta che passa per il punto a riposo come si disegna? Cioè, se uno dice questa 2A3 ha un carico di 2.5k, quanto pendente è la retta (che non è una retta)?
la retta rimane una retta, calcolata in base al carico riflesso medio (p.e. 6 Ohm resistivo per un carico di 8 Ohm nominale) e il tutto si "apre" in ellisse per comprendere la reattività del carico, ma questo vale anche per i transistor, dato che l'altoparlante è un carico reattivo e non fa distinzione tra i dispositivi di uscita
Filippo
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Re: Ma che è la classe A2?
Mi fai un disegnino? Va bene anche un link!audiofanatic ha scritto:la retta rimane una retta, calcolata in base al carico riflesso medio (p.e. 6 Ohm resistivo per un carico di 8 Ohm nominale) e il tutto si "apre" in ellisse per comprendere la reattività del carico
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Re: Ma che è la classe A2?
googlando...kittle001 ha scritto:Mi fai un disegnino? Va bene anche un link!audiofanatic ha scritto:la retta rimane una retta, calcolata in base al carico riflesso medio (p.e. 6 Ohm resistivo per un carico di 8 Ohm nominale) e il tutto si "apre" in ellisse per comprendere la reattività del carico
http://www.giannicornara.net/pages/page ... -ClA-i.htm
http://www.mariobon.com/Glossario/___Al ... azione.htm
l'apertura dell'ellisse è in funzione dello sfasamento, un cerchio perfetto indica uno sfasamento di 90° capacitivo e 90° induttivo
un altoparlante è caratterizzato da una rotazione di fase elettrica in corrispondenza della Fs, dove vale sempre zero gradi, in funzione del fattore di merito meccanico Qms, più un incremento induttivo costante dovuto alla bobina mobile, nel caso di filtri crossover il modulo può assumere anche valori capacitivi, con la fase che "gira" in negativo al di sotto dello 0, quindi non sempre la retta di carico si apre in ellisse, poichè il carico potrebbe essere prevalentemente induttivo oppure capacitivo, basta guardare il modulo di impedenza e vedere di quanti gradi ruota la fase a livello induttivo, gradi positivi, e questa sarà la parte bassa dell'ellisse, con meno richiesta di corrente, oppure capacitivo, gradi negativi, parte alta dell'ellisse, con più richiesta di corrente.
Se ne ricava che in genere i più difficili sono i carichi capacitivi, capaci di superare i limiti dei dispositivi (SOA) oltre a innescare oscillazioni per altri motivi.
vedi le curve Lissajous per comprendere la rappresentazione della fase come differenza temporale tra due segnali di eguale frequenza e ampiezza
http://museo.liceofoscarini.it/virtuale ... rgraf.html
Filippo
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