Accensione

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mr2a3
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Re: Accensione

Messaggio da mr2a3 »

Ciao Paolo,
in realtà pensavo di limitarmi ad un interruttore per avere a massa l'uscita all'accensione (un ponticello nel prototipo tanto non ci sarebbe alta tensione).
Pensi che il ritardo dell'anodica sia una via migliore (ammesso che la mia sia ragionevole)?
Una costante di tempo sufficiente a questo caso invece proprio non so come calcolarla.
Anche i due zener non sono sicuro di capirli del tutto, ipotizzando ad es. 12V come calcolo quanta corrente l'IC riuscirebbe a fornire al carico nel (per me sempre sfuggente :lol: ) transiente di accensione?

P.S. Una R da 100R in serie all'uscita l'avevo già aggiunta (ne avevamo parlato anche se non c'è nella simulazione).
Ciao, Massimo
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UnixMan
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Re: Accensione

Messaggio da UnixMan »

mr2a3 ha scritto:in realtà pensavo di limitarmi ad un interruttore per avere a massa l'uscita all'accensione
per i primi test un interruttore può andare benissimo. Ma per l'uso normale ci vuole un sistema automatico... altrimenti prima o poi uno si dimentica e fa il botto. ..
mr2a3 ha scritto:Pensi che il ritardo dell'anodica sia una via migliore
sì. Meglio prevenire che curare... :)
mr2a3 ha scritto:Una costante di tempo sufficiente a questo caso invece proprio non so come calcolarla.
forse è più intuitivo ragionare nel dominio della frequenza. ;)

Il cond. di disaccoppiamento (C1), in unione con le R in serie al circuito (sostanzialmente quella sull'anodo del tubo), forma un filtro RC passa-alto. Durante il transitorio iniziale, la tensione sull'anodo cresce più o meno velocemente: non è cioè una DC, ma un "segnale" variabile. Per la precisione un "gradino" (con fronte di salita più o meno veloce in funzione delle caratteristiche dell'alimentatore). Questo si compone quindi di uno spettro di frequenze, che dipendono dalla velocità di variazione della tensione (dV/dt). Più questa sale rapidamente, più le frequenze che compongono tale spettro sono alte... e viceversa.

Se la velocità con cui la tensione sull'anodo sale è tale per cui il filtro passa-alto formato da C1 oppone poca o nessuna attenuazione (frequenze prossime o addirittura superiori a quella di taglio), il "gradino" di tensione sull'anodo te lo ritrovi - derivato, quindi sotto forma di "impulso" - in uscita.

Se al contrario la tensione sull'anodo sale molto lentamente, per cui le frequenze che compongono il fronte di salita del "gradino" sull'anodo sono molto al di sotto della frequenza di taglio del filtro, queste vengono fortemente attenuate ed in uscita succede ben poco.

Ovviamente, un discorso analogo si può fare anche nel dominio del tempo: l'RC formato da C1 è un derivatore, quindi la sua uscita è proporzionale alla velocità di variazione (dV/dt) del segnale in ingresso (tensione sull'anodo del tubo).
mr2a3 ha scritto:Anche i due zener non sono sicuro di capirli del tutto, ipotizzando ad es. 12V come calcolo quanta corrente l'IC riuscirebbe a fornire al carico nel (per me sempre sfuggente :lol: ) transiente di accensione?
in questo caso, l'IC c'entra ben poco. Il problema è C1, che trasferisce verso l'uscita (dell'OpAmp e dell'intero circuito) un impulso di tensione (più o meno grande a seconda della velocità di variazione della tensione sull'anodo del tubo).
Se questo picco di tensione è troppo alto (maggiore della tensione di alimentazione dell'OpAmp), l'OpAmp viene fritto. Mettendoci due Zener in antiserie (con tensione leggermente inferiore a quella di alimentazione dell'OpAmp), se la tensione in quel punto supera quella di soglia (inversa+diretta) degli zener questi entrano in conduzione, cortocircuitando a massa l'uscita (e quindi C1). Perciò il picco viene "tosato" (limitato in ampiezza), salvando l'OpAmp (ma non le cuffie, se sono collegate: dubito che gradirebbero molto una "botta" da 12V o giù di lì).

In definitiva, se dimensioni l'alimentazione anodica in modo che la tensione sull'anodo del tubo salga molto lentamente (ci metta svariati secondi prima di raggiungere la tensione nominale), e più precisamente ti assicuri che Rf*Cf >> R2*C1 (cioè che la costante di tempo del del filtro di alimentazione sia molto maggiore -più di 10x- rispetto a quella definita da R2 e C1), non dovrebbe succedere nulla di male.

Ovviamente, fai le prime prove con le cuffie staccate e l'uscita in corto... poi con una R da 32Ohm sull'uscita, poi con uscita scollegata e infine -se tutto va bene- con un paio di vecchie cuffiette o auricolari da due lire, sacrificabili.

N.B.: non dimenticare di mettere nel circuito una R sull'uscita, di valore abbastanza alto da non caricare inutilmente l'OpAmp ma abbastanza basso da non lasciare mai il circuito completamente senza carico... diciamo da 1 a qualche KOhm.
Ciao, Paolo.

«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
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